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functions.md

File metadata and controls

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% Funzioni

Ogni programma Rust ha almeno una funzione, la funzione main:

fn main() {
}

Questo è la dichiarazione di funzione più semplice possibile. Come accennato prima, fn indica che ‘questa è una funzione’, ed è seguita dal nome della funzione, da due parentesi vuote perché questa funzione non prende argomenti, e poi da parentesi graffe che contengono il corpo della funzione. Ecco una funzione chiamata foo:

fn foo() {
}

E per quanto riguarda gli argomenti? Ecco una funzione che stampa un numero:

fn stampa_numero(x: i32) {
    println!("x is: {}", x);
}

Ecco un programma completo che usa stampa_numero:

fn main() {
    stampa_numero(5);
}

fn stampa_numero(x: i32) {
    println!("x is: {}", x);
}

Come si vede, gli argomenti delle funzioni funzionano in modo molto simile alle dichiarazioni let: si aggiunge un tipo al nome dell'argomento, dopo i due punti :.

Ecco un programma completo che somma due numeri e stampa il risultato:

fn main() {
    stampa_somma(5, 6);
}

fn stampa_somma(x: i32, y: i32) {
    println!("la somma è: {}", x + y);
}

Si separano gli argomenti usando una virgola, sia quando si chiama la funzione, che quando la si dichiara.

Diversamente dall'istruzione let, i tipi degli argomenti delle funzioni devono essere dichiarati. Pertanto questo non funziona:

fn stampa_somma(x, y) {
    println!("la somma è: {}", x + y);
}

Si ottiene l'errore:

expected one of `!`, `:`, or `@`, found `)`
fn print_sum(x, y) {

Questa è una ponderata decisione progettuale. Per quanto sia possibile l'inferenza di tipo sull'intero programma, i linguaggi che ce l'hanno, come Haskell, spesso suggeriscono che sia meglio documentare esplicitamente i propri tipi. Concordiamo che costringere le funzioni a dichiarare i tipi mentre consentire l'inferenza all'interno dei corpi delle funzioni sia un punto di equilibrio perfetto tra l'inferenza completa e nessuna inferenza.

Che dire del valore reso? Ecco una funzione che somma uno a un intero:

fn somma_uno(x: i32) -> i32 {
    x + 1
}

Le funzioni di Rust restituiscono esattamente un valore, e si dichiara il tipo dopo una ‘freccia’, che è un trattino (-) seguito da un segno di maggiore (>). L'ultima riga di una funzione determina che cosa restituisce. Qui si noterà la mancanza di un punto-e-virgola. Se l'avessimo aggiunto:

fn somma_uno(x: i32) -> i32 {
    x + 1;
}

Avremmo ottenuto un errore:

error: not all control paths return a value
fn somma_uno(x: i32) -> i32 {
     x + 1;
}

help: consider removing this semicolon:
     x + 1;
          ^

Questo rivela due cose interessanti di Rust: è un linguaggio basato sulle espressioni, e i punto-e-virgola sono diversi dai punto-e-virgola in altri linguaggi basati su ‘graffe e punto-e-virgola’. Questi due aspetti sono correlati.

Espressioni contro istruzioni

Rust è primariamente un linguaggio basato sulle espressioni. Ci sono solamente due tipi di istruzioni, e ogni altra cosa è un'espressione.

E qual è la differenza? Le espressioni restituiscono un valore, mentre le istruzioni no. Ecco perché andiamo a finire con il messaggio d'errore ‘non tutti i percorsi di controllo restituiscono un valore’: l'istruzione x + 1; non restituisce un valore. Ci sono due tipi di istruzioni in Rust: le ‘istruzioni di dichiarazione’ e le ‘istruzioni di espressione’. Tutto il resto è un'espressione. Prima parliamo delle istruzioni di dichiarazione.

In alcuni linguaggi, i legami delle variabili possono essere scritti come espressioni, non come istruzioni. Come in Ruby:

x = y = 5

In Rust, però, l'uso di let per introdurre un legame non è un'espressione. La seguente riga produrrà un errore di compilazione:

let x = (let y = 5); // atteso un identificatore, trovata la parola-chiave `let`

Qui il compilatore ci sta dicendo che si stava aspettando di vedere l'inizio di una espressione, mentre un let può iniziare solamente un'istruzione, non un'espressione.

Si noti che assegnare a una variabile già legata (per es. y = 5) è ancora un'espressione, per quanto il suo valore non sia particolarmente utile. Diversamente da altri linguaggi, nei quali un assegnamento ha come valore il valore assegnato (nell'esempio precedente, 5), in Rust il valore di un assegnamento è una ennupla vuota (), perché il valore assegnato può avere solamente un possessore, e ogni altro valore reso sarebbe troppo sorprendente:

let mut y = 5;

let x = (y = 6);  // x ha valore `()`, non `6`

Il secondo genere di istruzioni in Rust è l'istruzione espressione. Il suo scopo è trasformare qualunque espressione in un'istruzione. In pratica, la grammatica di Rust si aspetta che delle istruzioni seguano altre istruzioni. Ciò significa che si usano punti-e-virgola per separare diverse espressioni. Ciò significa che Rust è molto simile alla maggior parte degli altri linguaggi che richiedono di usare punti-e-virgola alla fine di ogni riga, e si vedranno punti-e-virgola alla fine di quasi tutte le righe di codice Rust.

Cos'è questa eccezione che ci fa dire "quasi"? L'abbiamo già visto prima, in questo codice:

fn somma_uno(x: i32) -> i32 {
    x + 1
}

La nostra funzione sostiene di restituire un i32, ma se ci fosse un punto-e-virgola, restituirebbe un () invece. Rust si rende conto che questo probabilmente non è ciò che vogliamo, e, nel messaggio d'errore che abbiamo visto prima, consiglia di togliere il punto-e-virgola.

Uscite precoci

E che dire delle uscite precoci? Rust ha una parola-chiave farle, return:

fn foo(x: i32) -> i32 {
    return x;

    // non si eseguirà mai questo codice!
    x + 1
}

Usare un return come ultima riga di una funzione è corretto, ma è considerato stile mediocre:

fn foo(x: i32) -> i32 {
    return x + 1;
}

La precedente definizione senza return può sembrare un po' strana a chi non avesse mai lavorato con un linguaggio basato su espressioni, ma col tempo diventa intuitivo.

Funzioni divergenti

Rust ha alcune sintassi speciali per le ‘funzioni divergenti’, che sono le funzioni che non restituiscono mai il controllo al chiamante:

fn diverge() -> ! {
    panic!("Questa funzione non restituisce mai il controllo al chiamante!");
}

panic! è una macro, come lo è println!() che abbiamo già visto. Diversamente da println!(), panic!() manda in crash il thread corrente, stampando il messaggio ricevuto come argomento. Dato che questa funzione provocherà un crash, non restituirà mai il controllo al chiamante, e quindi ha il tipo ‘!’, che si legge ‘diverge’.

Se si aggiunge una funzione main che chiama diverge() e la si esegue, si otterrà un output simile a questo:

thread ‘main’ panicked at ‘Questa funzione non restituisce mai il controllo al chiamante!’, main.rs:2

Se si vogliono più informazioni, si può ottenere un backtrace impostando la variabile d'ambiente RUST_BACKTRACE:

$ rust_backtrace=1 ./diverge
thread 'main' panicked at 'Questa funzione non restituisce mai il controllo al chiamante!', main.rs:2
stack backtrace:
   1:     0x7f402773a829 - sys::backtrace::write::h0942de78b6c02817K8r
   2:     0x7f402773d7fc - panicking::on_panic::h3f23f9d0b5f4c91bu9w
   3:     0x7f402773960e - rt::unwind::begin_unwind_inner::h2844b8c5e81e79558Bw
   4:     0x7f4027738893 - rt::unwind::begin_unwind::h4375279447423903650
   5:     0x7f4027738809 - diverge::h2266b4c4b850236beaa
   6:     0x7f40277389e5 - main::h19bb1149c2f00ecfBaa
   7:     0x7f402773f514 - rt::unwind::try::try_fn::h13186883479104382231
   8:     0x7f402773d1d8 - __rust_try
   9:     0x7f402773f201 - rt::lang_start::ha172a3ce74bb453aK5w
  10:     0x7f4027738a19 - main
  11:     0x7f402694ab44 - __libc_start_main
  12:     0x7f40277386c8 - <unknown>
  13:                0x0 - <unknown>

Se serve sovrascrivere una variabile RUST_BACKTRACE già impostata, nel caso in cui non si può semplicemente disimpostare la variabile, allora la si può impostare a 0 per evitare di ottenere un backtrace. Qualunque altro valore (anche nessun valore) attiva le informazioni di backtrace.

$ export RUST_BACKTRACE=1
...
$ RUST_BACKTRACE=0 ./diverge
thread 'main' panicked at 'Questa funzione non restituisce mai il controllo al chiamante!', main.rs:2
note: Run with `RUST_BACKTRACE=1` for a backtrace.

RUST_BACKTRACE funziona anche con il comando run di Cargo:

$ RUST_BACKTRACE=1 cargo run
     Running `target/debug/diverge`
thread 'main' panicked at 'Questa funzione non restituisce mai il controllo al chiamante!', main.rs:2
stack backtrace:
   1:     0x7f402773a829 - sys::backtrace::write::h0942de78b6c02817K8r
   2:     0x7f402773d7fc - panicking::on_panic::h3f23f9d0b5f4c91bu9w
   3:     0x7f402773960e - rt::unwind::begin_unwind_inner::h2844b8c5e81e79558Bw
   4:     0x7f4027738893 - rt::unwind::begin_unwind::h4375279447423903650
   5:     0x7f4027738809 - diverge::h2266b4c4b850236beaa
   6:     0x7f40277389e5 - main::h19bb1149c2f00ecfBaa
   7:     0x7f402773f514 - rt::unwind::try::try_fn::h13186883479104382231
   8:     0x7f402773d1d8 - __rust_try
   9:     0x7f402773f201 - rt::lang_start::ha172a3ce74bb453aK5w
  10:     0x7f4027738a19 - main
  11:     0x7f402694ab44 - __libc_start_main
  12:     0x7f40277386c8 - <unknown>
  13:                0x0 - <unknown>

Una funzione divergente può essere usata dove ci si aspetta un'espressione di qualunque tipo:

# fn diverge() -> ! {
#    panic!("Questa funzione non restituisce mai il controllo al chiamante!");
# }
let x: i32 = diverge();
let x: String = diverge();

Puntatori di funzione

Possiamo anche creare legami di variabili che puntano a funzioni:

let f: fn(i32) -> i32;

f è un legame di variabile che punta a una funzione che prende un i32 come argomento e restituisce un i32. Per esempio:

fn piu_uno(i: i32) -> i32 {
    i + 1
}

// senza l'inferenza di tipo
let f: fn(i32) -> i32 = piu_uno;

// con l'inferenza di tipo
let f = piu_uno;

Poi possiamo usare f per chiamare la funzione:

# fn piu_uno(i: i32) -> i32 { i + 1 }
# let f = piu_uno;
let sei = f(5);